Fu eretta, la CROCE, il 3 Maggio
1903; benedetta dall'allora Vescovo di Castellammare di Stabia Ecc.za
Vincenzo Maria Sarnelli (poi Arcivescovo e Cardinale a
Napoli e morto in concetto di santità.
Rovinata una
prima volta nel Novembre 1961, un po' per
scarsa solidità un po' per deficienza della sua struttura non precisamente
adatta alle intemperie della sommità del colle (confluendo là varie gole
montane) e un po' per l'incuria di chi civilmente ed anche
ecclesiasticamente, avrebbe dovuto provvedere ad averne cura, la CROCE fu rivoluta e riattata, con anche una congrua e bella dotazione di luce, il6 ottobre
1962, con benedizione solenne da parte del vescovo Ecc.za
Agostino D'Arco.
Per le ancora e sempre insistenti intemperie, oltre che per la deprecata persistente
incuria, ora la CROCE è ridotta
quasi un rudere Più o meno abbandonato e fatiscente.
Per cui
all'inizio di questo nuovo millennio, torna - giustamente,
oltre che doverosamente - il pensiero, e la volontà, e vorrei dire
anche la necessità, di non lasciare disadorna la sommità di esso monte
Pendolo, e di riaffidare le numerose popolazioni circostanti alla protezione della CROCE, in quanto ESSA, da quando l'ha
portata CRISTO, è "SPES, VITA, ET RESURRECTIO".
Mi congratulo,
pertanto, col MANFREDONIA anche se non riesco a
digerire bene una talora retorica espressione di concetti (del
resto Lui non si è mai ritenuto e professato scrittore); mi congratulo,
ripeto, e spero che il suo impegno riesca a rilanciare e a far rivivere
l'argomento della ricostruzione della CROCE.
Don Michele D'Auria M.A.Y.M.
* Tratto dall’opuscolo,
I monti Lattari e la Croce del Pendolo, edito dal Comune di Pimonte nel 2000
LE ALTRE FOTOhttps://photos.app.goo.gl/oK6jU5mhXNxnA6hG8
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